di Stefanie Höfler La Nuova Frontiera Junior Traduzione di Anna Patrucco Becchi
Non è vero che le bugie hanno le gambe corte, perché in questo libro se ne fanno di passi, ogni tanto si corre e si tenta perfino di camminare sull’acqua, come fanno le anatre.
Essere amici vuol dire interrogarsi, sospendere il giudizio, ma anche arrabbiarsi per la mancata sincerità e poi ricredersi sulla necessità di inventare bugie, perché mentire è un po’ come immaginarsi proiettati nel sogno.
Il sogno è anche bisogno di presenza, complicità, necessità di raccontare delle storie e di scrivere delle lettere facendo finta di essere qualcun altro.
Solo così si può osare la leggerezza e perfino la risata per parare il colpo di fronte ad una casa troppo spoglia dove si respira la nostalgia.
A un certo punto occorre venire allo scoperto, guardarsi in faccia, prendere atto, affrontare anche una banda di squinternati che ci porta via anche il nostro libro preferito o l’atlante su cui immaginare viaggi ed esplorazioni.
Con in tasca il coraggio di una storia dolorosa raccontata, si può riprendere a coltivare un legame di amicizia immergendosi nelle piccole meraviglie che ci offrono il bosco, lo stagno, il piacere di mangiare insieme.
La sincerità è faticosa, ma poi diventa gustosa come un succoso kebab: parola d’indiano!
